lunedì 31 dicembre 2012

(OFF-TOPIC) 2013: segno favorevole per Carmen Consoli

Sul giornale "La Sicilia", oggi troviamo un simpatico articolo di Luca Ciliberti, a pagina 10, sul futuro dei vip siciliani; insomma, il solito oroscopo di fine anno. A noi più che la lettura degli astri, tentata o fantasiosa che sia, ci interessa il consiglio che viene dato e che vorremmo Carmen prendesse seriamente in considerazione: 

Bene i segni di terra. «Carmen Consoli (Vergine) e Pietro Grasso (Capricorno) saranno pronti a guerreggiare con il cuore e la mente, nei primi sei mesi dell’anno potrebbero creare i migliori successi della loro vita».

Carmen, hai letto bene? regalaci un singolo entro Giugno e non più tardi! :-)

Approfittiamo dell'occasione per augurare a tutti voi, un buon fine anno, e un buonissimo anno nuovo!

sabato 29 dicembre 2012

Nuovo Disco forse in ottobre preceduto da tour estivo (4/5 date) con Elvis Costello

Aspettavavo da tempo un articolo sul nuovo album di Carmen Consoli, oggi finalmente l'abbiamo; E' il giornale "La Sicilia", seguitissimo da noi fans, a parlarne per primo.

«In settembre è previsto il nuovo disco di Luca Madonia, preludio a un tour che segna il ritorno all’«elettrico - annuncia l’ex Denovo - dopo l’esperienza con il quartetto d’archi». Ancora tutto tace per Ligabue, che pare faccia disco e tour in autunno. E nello stesso periodo arriverà il nuovo e attesissimo disco di Carmen Consoli dopo due anni sabbatici dedicati alla sua etichetta discografica “Due parole”. Il disco, le cui canzoni sono pronte ma ancora allo stato grezzo, dovrebbe uscire in ottobre e annuncia un’altra, originale e stupefacente, svolta artistica. Sarà preceduto da un tour della “cantantessa” neocavaliere in coppia con Elvis Costello. La scintilla tra i due è scoppiata in un locale di New York dove Carmen si è esibita nel 2009. L’amore reciproco per il rock, e non solo, li ha convinti a realizzare un progetto comune. Insieme faranno quattro o cinque concerti in luglio, uno molto probabilmente a Taormina. Il programma prevede due set separati e un terzo tempo con Costello che dovrebbe cantare in italiano canzoni di Carmen e viceversa.»

G.ATT.,L’Isola fa i conti con la crisi
e attende segnali da Milo
, La Sicilia (29/12/2012) p.23.

lunedì 24 dicembre 2012

l'intervista a Carmen Consoli su radio studio 90 italia

 Aggiornamento 24/12/2012 ore 17.17

Ecco la puntata intera:

Ecco l'Intervista a Carmen Consoli proposta dai fans :)

Ed ecco le risposte inviate dalla cantantessa!!! che insieme ringrazia tutti i fans per l'affetto e la stima nutrita nei suoi confronti. Anche noi non possiamo che ringraziarla infinitamente per il tempo che ci ha dedicato...e un ringraziamento particolare, lo staff del blog, vuole rivolgerlo anche alla sua personal assistant, Elena Guerriero, per la pazienza, la gentilezza e per la grande disponibilità con cui si è rapportata con noi tutti.



1.Ciao Carmen, innanzitutto grazie per averci regalato questa possibilità di poter interagire con te. 
Ci sei mancata molto e tra noi fan purtroppo dilaga una preoccupazione tangibile per la tua assenza. Le domande da porti sono talmente tante che risulta assai arduo formularne una, io mi cimento con un semplice "Come stai?", credo sia qualcosa che tutti noi vorremmo sapere.
Grazie,
Nicoletta Boscolo

1R Cara Nicoletta,
Sto molto bene e ti ringrazio per avermelo chiesto.
È un periodo intenso, ricco di attività, di stimoli, in cui la creatività e l'ispirazione mi stanno
accompagnando ad ogni passo.
In questo periodo di "apparente silenzio", non ho abbandonato la mia passione (la musica),
tutt'altro.
La "Cantantessa" si è presa un momento di pausa e Carmen Consoli ha lavorato a tanti progetti
nuovi: dalla produzione del disco di Luca Madonia agli artisti Narciso Records...
Adesso posso tornare a pensare a me.
Quindi, non vi preoccupate, presto "tornerò in campo".


2.Cara Carmen, 
grazie per questa interessante opportunità. La mia domanda è questa: tra un disco ed un altro c’è un lungo periodo lontano dalla scena, c’è la vita privata che consapevolmente o meno influenza l’ispirazione. Chi ti aspetta, ha il ricordo dell’ultima fase artistica ma non sa come questa si è nel frattempo evoluta e in quale modo verrà proposta al rientro in scena. E mi sembra di capire che questo è un interrogativo ricorrente tra i tuoi estimatori. Ebbene, la mia curiosità, e penso anche quella di molti altri, è sapere quale aspetto della tua esperienza, anche soltanto introspettiva, sta in questo periodo di silenzio suscitando particolarmente la tua attenzione e ritieni possa incidere sul tuo prossimo lavoro.
P.S: Spero che questa domanda alle “primarie” arrivi quantomeno al ballottaggio : D
Un forte abbraccio
Emanuele D. L.

2R Caro Emanuele,
Grazie a te per la domanda che mi hai posto.
Credo che tutte le situazioni che ci troviamo ad affrontare nella nostra vita in qualche modo
influenzino anche il nostro mondo interiore, solcando in alcuni casi dei percorsi chiari e netti.
Se dovessi racchiudere in una parola questo istante, ti direi "rinascita", umana e creativa, ricca
di desideri, attese, paure, emozioni.
Ecco cosa cattura la mia attenzione.


3.Mi piacerebbe regalarti qualcosa,
come fai tu con me,
anche piccola, un solo pensiero.
Il mio cielo è bianco.
Completamente bianco.
Ho bisogno Cantantessa, dei tuoi colori.
Ho bisogno di come il cielo diventa in tua presenza, di come le luci di un tuo concerto,
possono macchiarlo di giallo, rosso, verde.
Tu come vedi il tuo cielo,
durante un concerto?
E quando tornerai a regalarci tutto questo?
Un abbraccio, per tutto.
Chiara Russo :)


3R Cara Chiara,
quando sono sul palco il cielo che vedo è sempre pieno sfumature e di colori: l'arancio dell'alba,
quando una nuova giornata nasce all'orizzonte, il rosso del tramonto, quando il sole cala dietro
le montagne o si va a nascondere nel mare; il blu intenso della notte, illuminata solo dalle stelle
e dalla luna; un misto di viola, grigio e rosa delle nuvole cariche di pioggia che lo minacciano.
Il cielo è una tela da colorare e le nostre emozioni sono i colori.


4.Carissima Carmen, in questi mesi ci è capitato spesso di leggere dichiarazioni di artisti italiani che vorrebbero duettare con lei: Max Gazzè avrebbe voluto proporle un duetto per sanremo; Tiziano Ferro immagina un bel duetto swing; Mario Venuti, con la maturità di oggi, immagina quanto sarebbe bello tornare a cantare con lei; Malika Ayane desidererebbe invece un brano scritto da lei...Con quali artisti italiani vorrebbe collaborare in futuro e con quali invece c'è più che un desiderio, ossia veri progetti da portare avanti?
Fabio

4R Caro Fabio,
in effetti è capitato anche a me di leggere queste manifestazioni di stima ed affetto di alcuni
miei colleghi e di restarne indubbiamente lusingata.
Ho sempre considerato la collaborazione tra artisti una fonte di arricchimento importante,
quasi insostituibile.
È un'esperienza indescrivibile e mi sento sempre onorata ogni volta che mi capita questa
occasione.
Stimo moltissimo i colleghi che hai citato, li seguo nei loro percorsi individuali e, in qualche
modo, fanno parte della mia vita artistica.
Detto questo, sono sempre aperta a collaborazioni.


5.Stimatissima Carmen, inizialmente volevo porle una domanda sul possibile periodo di uscita del suo nuovo lavoro, ma ho appena visto una sua intervista, fatta nel 2011, nella quale una sua affermazione mi fici cariri i vrazza n'terra, come si dice simpaticamente dalle nostre parti. Mi riferisco al fatto che lei si è definita "molto relativista" e vorrei sapere cosa intende precisamente dicendo ciò; le conclusioni di questa affermazione urtano infatti con l'immagine di Carmen impegnata nel sociale per tutto quello che ritiene importante, e dunque "vero". Solo per fare un esempio, nella canzone "mio zio" lei da voce alla denuncia sulla violenza sui minori. Ora, per un relativista, e di più per un super-relativista non esistono che opinioni, che un caos di voci che solo se impattano interessi privati, per amor della pace propria devono sforzarsi di trovare accordo: per usare una metafora musicale nessuna sinfonia, nessuna unità armonica pur nella diversità propria di ciascuno strumento (nella diversità della personalità di ciascuno) ma confusione che vede emergere solo il suono dello strumento più potente. Credo che lei sia d'accordo con me quando dico che la violenza sui minori è sempre sbagliata, o ancora ad esempio che l'olocausto (canzone "un sorso in più") è da considerarsi un male sempre, non in base all'opinione personale: bisogna dunque ammettere l'esistenza di VERITA' morali, di una lex naturalis, iscritta nel cuore di ogni uomo; dell'esistenza di atti intrinsecamente cattivi, che ripugnano sempre alla persona umana. Certo la conoscenza di questa legge iscritta nel cuore, aumenta con il progredire della coscienza morale di cui bisogna promuoverne la maturazione. Così nell'impero romano tanto progredito dal punto di vista del diritto, era tuttavia tollerato l'infanticidio, per restare in tema, per cui i cristiani¹ dovranno più volte ricordare: "non provocherai la morte del bambino mediante l’aborto, né l’ucciderai dopo la nascita." ( esempio preso dalla lettera dello Pseudo-Barnaba). Chiamo in causa i  cristiani perché anch'io lo sono, e perché hanno da sempre ritenuto la legge naturale² come il solo valido baluardo contro l’arbitrio del potere o gli inganni della manipolazione ideologica. Lo stesso papa Benedetto XVI precisa che il totalitarismo non è altro che assolutizzare qualcosa che assoluto non è, ma è relativo. L'assoluto é Dio, i cristiani si rapportano con la Verità, attraverso il Logos incarnato, attraverso Gesù, Via Verità e Vita. Un rapporto con la Verità e le verità che non può essere di possesso, ma di relazione con una Persona, in termini quindi di sequela, di cammino, di adesione, di conformità a Cristo. Nel cristianesimo cattolico Fede e Ragione sono le due ali per volare verso la Verità: pur avvolti nella nebbia del mistero, è necessario il loro equilibrio per tendervi. Il privilegiare l'una, la fede, o l'altra, la Ragione è una caduta certa. Mi viene in mente il disastro causato l'11 settembre dal volo del fondamentalismo islamico; o d'altra parte i disastri causati dalle grandi ideologie del XX secolo, con la caduta della ragione in un profondo nichilismo attualmente imperante. Tutta questa tiritera perché ritengo intellettualmente onesto presentare i presupposti dai quali muovo il mio ragionamento. Ribadisco quindi la domanda: in che senso si definisce "molto relativista" pur nella difesa di valori morali e pur credendo, come ha sempre detto ricordando Peppino Impastato, che la conoscenza ci salverà? Non crede che la professione di un forte relativismo sia una porta sbarrata agli attentatori della democrazia, poiché lascia che si imponga la voce del più forte? Infatti «se non esiste nessuna verità ultima la quale guida ed orienta l’azione politica, allora le idee e le convinzioni possono essere facilmente strumentalizzate per fini di potere. Una democrazia senza valori si converte facilmente in un totalitarismo aperto oppure subdolo, come dimostra la storia" »³.
Un forte abbraccio Biddazza! 

NOTE

¹Riporto un'altra testimonianza ancora, questa è del II sec dc. Un passo della Supplica per i Cristiani scritto da Atenagora di Atene agli imperatori Marco Aurelio e Commodo, per confutare le accuse mosse ai cristiani di ateismo (si rifiutavano di sacrificare agli dei); antropofagia (la celebrazione eucaristica travisata come il sacrificio e il cibarsi di un bambino); incesto di edipo (si travisava il bacio della pace tra fratelli e sorelle): «E mentre affermiamo che le donne che usano sostanze medicinali per abortire commettono omicidio, e dovranno rendere conto a Dio per l'aborto, in base a quale principio commetteremmo poi un omicidio? Infatti una stessa persona non può considerare il feto ancora nel grembo come un essere vivente (e quindi oggetto della cura divina) e poi, quando è venuto alla luce, ucciderlo; e neppure abbandonare i neonati (perché quelli che li abbandonano sono imputabili di infanticidio) e contemporaneamente, una volta cresciuti, ucciderli. In realtà in tutte le cose noi siamo coerenti e ci sottomettiamo alla ragione, piuttosto che prescindere da essa.»(XXXV)


²A questo punto è doverosa una parentesi sull'antropologia cristiana: la natura della persona umana «è la persona stessa nell’unità di anima e corpo (il dualismo e la lotta tra anima e corpo è di matrice greca, non è cristiana), nell’unità delle sue inclinazioni di ordine sia spirituale che biologico e di tutte le altre caratteristiche specifiche necessarie al perseguimento del suo fine» (GIOVANNI PAOLO II, Lettera enciclica Veritatis Splendor, n. 50); l'uomo creato ad immagine e somiglia di Dio → Dio è amore (Caritas)→ il volto dell'uomo appannato dai suoi limiti trova un riflesso fedele nel Cristo crocifisso, piena rivelazione del vincolo indissolubile tra libertà e verità, → il senso autentico della libertà sta dunque nel dono totale di sé.
  
³GIOVANNI PAOLO II,Lettera Enciclica Centesimus annus, n 46.
Agata Siracusa


5R Gentile Agata,
come Lei ben saprà vi sono diverse espressioni e categorie di relativismo.
Relativismo non è né sinonimo di qualunquismo ne' una forma di assolutismo
mascherato. Bisogna fare molta attenzione a non scivolare nel tranello della
generalizzazione e semplificazione, poiché si potrebbe rischiare di svilire l'enorme
valore oggettivo che (gran parte di) tale concetto reca in sé. Personalmente ritengo
che il relativismo sia un atteggiamento che aiuta a sospendere il giudizio e a cercare
una risposta attraverso il dialogo concertato con l’altro, il diverso. E’ un aiuto per
evitare posizioni dogmatiche e preconcette. Quando Socrate con enorme umiltà dice
“so di non sapere” da' la più grande defnizione di relativismo. Il sapere, le proprie
convinzioni e i dettami etici che ne derivano vanno costruiti “in cammino”, vanno
conquistati attraverso il confronto e il dialogo, non assunti su base preconcetta o come
assiomi inconfutabili. Lei fa riferimento alla Lex naturalis, la legge di natura. Ebbene,
in nome della pretesa legge di natura si è conferito il diritto alla umanità di coprirsi dei
più efferati delitti della storia: ogni forma di monarchia assoluta, di supremazia di
razza, supremazia di religione, di sessismo sfrenato e quant’altro trovano la loro
humus proprio su questo principio di origine dogmatica, inconfutabile e
incontrovertibile. Ma in realtà, chi ci dice che ciò in cui crediamo, ciò che guida le
nostre azioni, che determina le nostre decisioni, derivi da un diritto divino iscritto nel
nostro DNA? Hitler pensava di essere nel giusto e che fosse “naturale” che la razza
ariana prevalesse sulle altre. Il popolo nazista si sentiva in diritto e in dovere di
estendere la propria ala sul resto del mondo. Sul fatto che fosse in errore non c’è
dubbio, ma l’assunto dogmatico da cui prende le mosse è originato da un atto
“assolutista” (l’etimo di assoluto deriva da Ab-solutum, cioè “sciolto”, “libero dai
legami” - in tale contesto - libero cioè dal confronto ragionevole, frutto pertanto di
elaborazione solipsistica).
Quando dico di essere relativista e non "assolutamente relativista” in quanto
illuminista è, dunque, perché:
- Credo nel valore universale della ragione e dei diritti umani .
- Non credo vi siano verità assolute poiché "tutto", come diceva Wittgenstein,
"viene filtrato dalle percezioni umane limitate e imperfette per forza di cose.
Ogni conoscenza è relativa alle esperienze sensibili per l'uomo" e quindi
“Se un leone parlasse la nostra lingua non lo capiremmo ugualmente”
- condivido il pensiero di Francesco Gucciardini quando contestava il tentativo di
Machiavelli di sintetizzare la realtà tramite principi unici ed assoluti, contrapponendo
la necessità di considerare ogni singola situazione in relazione al contesto nel quale
essa si evolve e si afferma.
- Credo nel relativismo poiché aborro l'assolutismo anche inteso come forma politica in
cui per defnizione "il sovrano non ha alcun limite al suo potere e può decidere in
completa libertà dei propri sudditi ". L'assolutismo è inconfutabilmente padre del
totalitarismo, come Lei ben sapra' , storicamente creato per indicare la dottrina
politica del fascismo italiano e, al contempo, del nazismo tedesco.
- Sono relativista in quanto credo che questa mia IDEA sia frutto di una cultura che ha
un proprio criterio e una propria storia, ma ciò non vuol dire che debba prevalere sulla
Sua che rispetto e non ritengo errata.
- Sono relativista poiché credo nella libertà e nella tolleranza nei confronti del
DIVERSO.
Non credo che ciò che moralmente sia considerata una verità assoluta nella cultura
islamica, per esempio, possa essere pienamente condivisa da una civiltà di cultura
giudaico-cristiana  
- credo nella teoria evoluzionistica e nella teoria eliocentrica (per fortuna quest'ultima
mi pare sia stata defnitivamente decurtata dal libro nero delle eresie ). Converrà con
me che l'opera di Galileo, giudicata un male assoluto a quel tempo, oggi e' una realtà
oggettiva (la terra gira intorno al sole). Quindi se di male si poteva parlare non era
"assoluto" ma "relativo".
Il fatto di essere relativista non mi impedisce di nutrire e perpetuare l'impegno per il
bene del mio PROSSIMO, anzi, proprio questa mia posizione mi lascia ampia manovra
per dare il mio contributo al consesso civile. L’aggettivo RELATIVO, infatti, impone
per sua natura un RAPPORTO CON L’ALTRO. Qualcosa è relativo in virtù di una
RELAZIONE con un altro termine del rapporto. Non esiste de facto relazione se non in
virtù di un accostamento di almeno due termini in gioco. Einstein defnì la sua teoria
della relatività sostenendo che non esistono assolutismi neanche nella fsica:
l’universo ha un senso e una sua struttura in base all’osservatore che vi si relaziona.
Stessa cosa per la fsica quantistica. Niente nel nostro meraviglioso universo è sciolto
dalla relazione con l’altro.
Il mio maestro mi ha insegnato che: "accendendo una lanterna per illuminare il
cammino degli altri, si rischiara anche il proprio". IO SONO, quindi, perché l'ALTRO E'
e viceversa. L’unica chiave di lettura possibile che ci salverà è l’ammissione di una
relazione biunivoca e indissolubile tra il nostro piccolo IO e il cosmo, l’ALTRO.
Io credo che ogni uomo tenda al raggiungimento della felicità (gia' in questa vita) per
cui se davvero si desidera toccare tale ambitissima meta sarebbe saggio e ragionevole
condurre un'esistenza coltivando e sviluppando una visione ILLUMINATA DALLA
FEDE (qualunque essa sia purché indirizzata alla creazione di valore: "Pregate purché
preghiate" - Karol Wojtyla) E DALLA CONOSCENZA a 360gradi (senza la quale si
rischierebbe di impigliarsi nel dogmatismo assoluto e di imbattersi in 'oscure' e
pericolose forme di fanatismo).
Io credo che non vi siano mali assoluti ma sofferenze oggettive. Quando l'animo umano
e' oscurato, quindi, dominato da MONDI BASSI (inferno, rabbia, avidità, collera,
animalità), e' più propenso a causare atti 'oggettivamente' abominevoli come l'abuso
sui minori, l'olocausto, le guerre sante e non (per citarne alcuni)
Tali 'oggettivi' oltraggi alla dignità umana continuano a verifcarsi malgrado le
severissime leggi civili e i moniti cristiani, islamici, buddisti, induisti e di
innumerevoli altre religioni ... anche per mano di chi dal pulpito ha dispensato nobili
prediche.
Un insieme di voci singole eseguite contemporaneamente formano un accordo. Per
dare vita ad un "accordo armonioso" occorre che ognuna di esse sia ben intonata per
evitare spiacevoli dissonanze. Da musicista, prima di produrre qualsiasi suono, intono
nella maniera più precisa possibile le singole voci o corde del mio strumento. Ogni
uomo è una corda di quel meraviglioso e preziosissimo strumento che è l'umanità.
Concludo citando le parole di un nobel per la pace, grande flosofo illuminista
contemporaneo: "la rivoluzione umana in un singolo individuo contribuirà al
cambiamento nel destino di una nazione e condurrà infne a un cambiamento nel
destino di tutta l'umanità" Daisaku Ikeda.

Con gratitudine,
Carmen Consoli








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