Carmen Consoli darà il suo contributo alla campagna di "
between project" partecipando al video-propaganda.
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A proposito di fenomeni interni, nel tuo primo disco, Eppur
non basta, dichiarasti che Oio, il pezzo in duetto con Carmen Consoli, era
stato scritto in quello che definivi un tuo linguaggio interiore..
-In realtà invece era un’assonanza con una lingua brasiliana,
il portoghese, perché era un periodo in cui ero molto invasato per quel tipo di
cose, avevo scoperto il tropicalismo, avevo scoperto Caetano Veloso ed ero
completamente preso, questo tutto contemporaneamente a questa scoperta della
scrittura e della voce e quindi tendevo molto all’assonanza, mi piaceva quel
suono, e allora ho scritto la strofa, il ritornello era in italiano. E la
strofa è in una lingua inventata che, a livello di assonanza e di sonorità,
vuole assomigliare a un semplice portoghese maccheronico.
E a Carmen Consoli come sei arrivato? E perché hai pensato
proprio a lei per quel pezzo?
-Lì è stato il CPI, perché quando io sono entrato in studio
avevo espresso il desiderio di duettare con una “signorina”, poi vidi da Red
Ronnie lei, che ancora non era nemmeno esplosa, e sinceramente ne rimasi
colpito, e da lì il management provò a contattarla, perché conoscevano
Virlinzi, le mandarono la canzone e lei impazzì, a quanto mi disse, per il
pezzo. Poi per coincidenza venne a Firenze a fare un concerto e incidemmo in
quell’occasione.
Anche la Consoli in effetti è un’estimatrice di quel tipo di
sonorità..
-Ma secondo me all’epoca non sapeva di cosa stavo parlando, quando io
parlavo di Joao Gilberto lei era ancora molto concentrata nella fase rock-folk,
però penso che poi dopo se le sia andate a spulciare quelle cose e che abbia
trovato anche lei un’affinità.
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...I prezzi che meglio rappresentano questa trilogia.
-Le prime canzoni uscite, quelle estratte come singoli.
Assieme alle ultime. Penso ad Attraversami il cuore e Piccola canzone d'amore,
Il cielo sopra di noi, Le storie degli altri e I Colori cambiano. E poi, le
canzoni che hanno scritto per me Carmen Consoli, Nada e Marina Rei, ciascuna
col suo modo di indagare l'amore. Marina è il candore, Nada l'ironia del fiore
al davanzale, Carmen quella della tristezza che passerà e “lascerà posto a
qualche forma di felicità”.
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Da un'intervista ad
Antonio Maggio:
(voceditalia.it)
Con quale artista ti piacerebbe duettare o collaborare più in generale?
-Difficile scegliere; Ma ti dico Carmen Consoli, che secondo me é una grande cantautrice. La discografia forse è in crisi nel nostro Paese, ma la musica assolutamente no! Dobbiamo puntare sui cantautori validi che abbiamo, da Daniele Silvestri a Niccolò Fabi, da Max Gazzè a Edoardo Bennato.