mercoledì 20 novembre 2013

Carmen Consoli parteciperà alla 64ma edizione del Festival di Sanremo?

Siamo molto scettici a riguardo, ma per dovere di cronaca vi segnaliamo un trafiletto, apparso ieri sul giornale “La Sicilia” nella sezione Spettacoli (pag. 19) che riporta esattamente cosi:
«I preparativi per Sanremo 2014 stanno entrando nel vivo. E mentre Fabio Fazio è al lavoro con i suoi collaboratori per selezionare i brani in gara (tra i primi nomi quelli di Giusy Ferreri, Francesco Renga, Carmen Consoli, Dolcenera), arrivano le prime indiscrezioni sugli ospiti…:» 

A primo acchito sembrerebbe che gli artisti nominati abbiano già dato la propria adesione e i relativi brani siano già oggetto di selezione. Noi pensiamo che anche quest’anno Fazio abbia invitato la cantantessa, ma considerando l’impegno gravoso che comporta la partecipazione al festival e un piccolo Carlo Giuseppe bisognoso di attenzioni, restiamo irremovibili quanto al nostro scetticismo.

La fonte, non specificata dal giornale, di queste prime indiscrezioni, potrebbe essere il settimanale “TV Sorrisi e Canzoni” n. 47, ma piuttosto qui é possibile trovare conferma sulla partecipazione di Raffaella Carrà come ospite; In un'intervista, infatti, alla Carrà si chiede se ha risposto positivamente all'invito di Fazio: «Non ancora: gli ho detto un mezzo sì. Ma sono vicinissima al sì». Non abbiamo trovato alcun riferimento, in tutta la rivista, a Carmen Consoli.


domenica 10 novembre 2013

La Cantantessa e il libro "Il dialetto nella canzone italiana degli ultimi venti anni"

Vi segnaliamo questo interessante saggio del professore Roberto Sottile, docente di linguistica italiana all'Università di Palermo, da poco pubblicato per Aracne editrice.
E lo facciamo proponendovi la lettura di una recensione scritta proprio per noi, grandi estimatori della Cantantessa, dal prof. Giuseppe Paternostro, studioso di sociolinguistica interazionale, analisi del discorso e pragmatica della comunicazione

Il dialetto “per niente stanco”

 

“L’indialetto ha la faccia scura”. Così, alla fine degli anni ’90 dell’ormai secolo scorso, una bambina  veronese rispondeva al quesito “Secondo te che qual è la differenza fra la lingua italiana e il dialetto?” che Giovanni Ruffino, uno dei più illustri linguisti (o dialettologi, come preferisce definirsi) italiani viventi, aveva posto a una nutritissima schiera di alunni (circa 9000) di quelle che allora si chiamavano ancora ‘scuole elementari’.
L’affermazione di quella bambina era il precipitato di quasi 150 anni di educazione linguistica tutta quanta contrassegnata, pur non senza lodevoli eccezioni, dall’ossessione di estirpare la “malerba dialettale” (espressione in voga nei primi decenni post-unitari, poi caduta in disuso, pur restando inalterato il pregiudizio insito nel contenuto). Un’ossessione che, per quanti sforzi si siano fatti da parte di almeno tre generazioni di linguisti, pedagoghi e insegnanti particolarmente illuminati, prosegue ancora oggi, in un quadro in cui i rapporti di forza fra italiano e dialetti (la straordinaria varietà dei dialetti italiani) si sono ribaltati nel giro di poco più di due generazioni (dalla fine degli anni ’70 a oggi).
Ma proprio negli stessi anni, al di fuori della scuola (che anche in questo caso continua a dimostrare la sua tragica inadeguatezza), nel corpo vivo della comunità dei parlanti  si assisteva a quello che con, una felice definizione, Alberto Sobrero (altra importante figura di linguista che preferisce per sé l’etichetta di dialettologo) ha definito “lo sdoganamento del dialetto”. Esso risorge in spazi (si pensi solo al web) e con funzioni impensabili fino a pochi anni fa. E ciò grazie a utenti (principalmente giovani) che hanno deciso di volgere il loro sguardo all’indietro per (cercare di) riconquistare un patrimonio la cui trasmissione è stata interrotta spesso dagli stessi genitori, pronti a censurare qualunque balbettio vernacolare dei loro pargoli che rischiasse (secondo un pregiudizio duro a morire) di impedire loro di acquisire la lingua italiana.
Il dialetto oggi si usa nel gruppo dei pari, si scrive persino (negli SMS, nelle chat, nei blog, ma anche in generi “alti” come il romanzo). E si usa anche per porsi in modo antagonista rispetto allo status quo (vedi l’esperienza dell’hip hop nostrano). Il dialetto, insomma, come è stato scritto, non è più un delitto.
Alla lingua dei nostri nonni (e dei nostri padri, che hanno cercato di esserne i malaccorti killer) è, in sostanza, accaduto ciò che spesso accade agli sconfitti dalla storia (già, perché l’italiano è oggi incontrovertibilmente la lingua comune di tutti gli italiani, anche di quelli che la legge non considera tali – come i figli degli immigrati nati nel nostro Paese): quello di assurgere a simbolo. Simbolo ideologico e di vuote rivendicazioni localistiche, ma, soprattutto e fortunatamente, anche simbolo di una nuova espressività in campo artistico, ivi compreso quello musicale, il cui linguaggio, negli ultimi vent’anni ha subito un profondo rinnovamento, grazie anche alla nuova funzione assunta nei testi dal dialetto, non più relegato a oggetto folkloristico. 
Come interpretare, dunque, l’impressionante aumento della produzione in dialetto nella scena musicale italiana dei primi lustri di questo nuovo secolo? Nel volume Il dialetto nella canzone italiana degli ultimi venti anni (Aracne editrice), Roberto Sottile, ricercatore di linguistica italiana dell’Università di Palermo (ma anch’egli, ci piace pensare, non considererebbe ‘dialettologo’ parola d’offesa), ne offre una chiave di lettura in grado di solleticare la curiosità sia dello studioso di linguistica sia dell’appassionato fruitore di musica (appartenendo egli stesso alla schiera dei primi e dei secondi).
Nel libro, l’autore dà spazio alla riflessione sociolinguistica, ma soprattutto ai testi e agli autori (quasi tutti siciliani), alle cui biografie artistico-musicali dedica un intero capitolo. Ed è quest’ultima la parte più riuscita di un lavoro peraltro eccellente, in cui, senza venire meno al rigore scientifico, Sottile discute le motivazioni (linguistiche, espressive, ideologiche) alla base della scelta di usare il dialetto da parte dei più di cinquanta artisti (solisti o band) citati, alcuni dal seguito vastissimo, molti altri di circolazione più locale e di seguito più ristretto. E lo fa dando voce (è il caso di dirlo) non solo alle canzoni (con una ricca antologia commentata), ma anche al racconto autobiografico degli artisti, i quali hanno avuto così la possibilità di spiegare il senso del loro scrivere in dialetto per musica.
Fra le autobiografie e i testi del ricchissimo lavoro di Sottile trova posto anche l’esperienza di Carmen Consoli. Veniamo così a scoprire quali sono le motivazioni delle incursioni/escursioni nel siciliano della cantantessa. Si tratta, come scrive la stessa Carmen, di “una ricerca delle proprie radici, attraverso un linguaggio più antico dell’italiano stesso, un linguaggio che in qualche modo ne è l’antenato”. Difendere il dialetto significa difendere l’identità di un intero popolo e difendere l’identità di un popolo significa difenderne la dignità e respingere la distruzione delle sue bellezze: “Negare la bellezza della poesia in dialetto è come avallare enormi gettate di cemento su antichi siti storici”. La lingua, dunque, come bene culturale, così come bene culturale dovrebbe essere considerata la canzone d’autore.
Carmen ha difeso questa bellezza sia come interprete di Rosa Balistreri (autentico modello di cantantessa ante litteram) in brani come Mi votu e mi rivotu e Cu ti lu dissi o di omaggi a figure esemplari di un’altra Sicilia possibile (come la struggente Çiuri di campu, poesia di Peppino Impastato tradotta in siciliano da Moffo Schimmenti), sia come autrice essa stessa di pezzi in dialetto. Nell’antologia che chiude il volume, troviamo l’analisi di Masinu (dall’album L’eccezione) che possiamo considerare la sua prova più riuscita di autrice di testi in siciliano. Il pezzo presenta lo stesso andamento antipoetico dei suoi brani in italiano, ma, e qui sta crediamo la sostanziale differenza con la sua preponderante produzione in lingua, la ricercatezza lessicale dei pezzi in italiano lascia il posto a una ricerca, che è, appunto, la ricerca di ciò che chiamiamo identità, spesso non sapendola definire, ma sapendola sempre esprimere.



 Giuseppe Paternostro, Università di Palermo



    
ROBERTO SOTTILE, Il dialetto nella canzone italiana degli ultimi venti anni.
Prezzo: 13,00€ (ebook: 7,80€ );
Pagine:308;
Formato: 14 x 21;
Data pubblicazione: Settembre 2013;
Editore: Aracne;
ISBN:978-88-548-6378-1

giovedì 7 novembre 2013

La borsa di Carmen Consoli all'asta per Dynamo Camp onlus

Sono aperte le offerte per le borse del brand Donatella Lucchi Milano personalizzate da molti Vip. È l'iniziativa benefica "Bags for Dynamo" di cui  vi abbiamo parlato qualche tempo fa. Invitiamo i numerosi fan della cantantessa a sostenere questa lodevole iniziativa, alla quale la stessa Carmen ha partecipato con entusiasmo personalizzando la borsa mostrata in foto.


Durante la gravidanza la cantantessa non ha rinunciato al suo impegno nel sociale. Con questa splendida borsa, che potrà essere tua, sosterrai le attività dell’unica struttura italiana di Terapia Ricreativa: donerai una sana esperienza di divertimento a quei bambini la cui vita è tristemente compromessa dalla malattia. Fai subito la tua offerta QUI.

domenica 27 ottobre 2013

Carmen Consoli? Una presenza “molto importante” nel nuovo disco di Luca Madonia

Il suo ultimo lavoro, sintesi di due anni molto intensi, uscirà il prossimo anno; È il disco registrato con la produzione di Carmen Consoli e di Tony Carbone: «abbiamo lavorato con molta intensità, ma senza fretta a dieci brani nuovi. La tournée sarà un tornare on the road»…afferma Luca Madonia, in un’intervista di Elisa Mandarà per il quotidiano La Sicilia, in occasione del doppio spettacolo ragusano (ieri sera ed oggi pomeriggio) al Teatro Donnafugata.

Ed ecco cosa dice l’ex denovo (ai fans della band catanese ricordiamo che per il trentennale dall’uscita del loro primo album, è previsto un gran ritorno con un nuovo album di vecchi brani mai incisi) a proposito della preziosa collaborazione con Carmen Consoli: 
  
«Con Carmen ci conoscevamo da molto tempo, ma il rapporto si è ulteriormente consolidato quando è venuta a duettare con me a Sanremo. È nata allora l’idea di lavorare insieme. Carmen è un talento estremo, meraviglioso, ed è stata una presenza molto importante nel mio nuovo lavoro. Le mie collaborazioni denotano una grande amicizia, del tutto diversa dalle situazioni finte, di cassetta, in cui consistono tante relazioni tra artisti. Con loro ho un rapporto vero, di stima, un confronto musicale, un’amicizia che sfocia nel lavoro e questo è molto stimolante».

Luca Madonia sul palco dell’Ariston, con Carmen Consoli e Franco Battiato, in occasione del 61° Festival di Sanremo.



martedì 15 ottobre 2013

La cantantessa tra i vip che partecipano all'iniziativa benefica Bags for Dynamo

Anche la nostra amata Carmen personalizzerà una delle trenta borse di pelle disegnate da Donatella Lucchi, per l’iniziativa charity Bags for Dynamo, patrocinata dal Comune di Milano. Le borse saranno esposte il 7 novembre a Milano nella Sala Alessi di Palazzo Marino, e lo stesso giorno messe all'asta su ebay (per circa un mese). L'intero ricavo sarà devoluto all'associazione Dynamo Camp onlus, che organizza camp di terapia ricreativa, totalmente gratuiti e rivolti a bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni affetti da patologie gravi o croniche sia in terapia attiva che nella fase di post ospedalizzazione.

Altri vip che partecipano all'iniziativa sono: Maria Grazia Cucinotta, Bruno Barbieri, Alessandro Cattelan, Lella Costa, Filippa Lagerback, la Nazionale di Rugby , Linus...

Sono già in rete alcune foto che ritraggono i vip con le loro creazioni; per la foto di Carmen dobbiamo attendere ancora. Probabilmente sarà pubblicata nei prossimi giorni sulla pagina facebook della fashion designer: https://www.facebook.com/DonatellaLucchiMilano

 

giovedì 26 settembre 2013

Carmen Consoli in concerto a Trento nella primavera del 2014

Notizia battuta dall'Ansa poco meno che un'ora fa. Secondo quanto riportato dalla nota agenzia di stampa, Carmen Consoli sarà presente, in data ancora da stabilire, per la rassegna "Musica d'autore", iniziativa del Centro S.Chiara. 

Ricordiamo che Carmen in un'intervista per la radio australiana SBS, dichiarò come possibile l'uscita del nuovo album per il gennaio del 2014. Questo appuntamento a Trento è un buon motivo per credere che la cantantessa tornerà a farci sognare presto, sicuramente nei primi mesi del nuovo anno.

(ANSA) - TRENTO, 26 SET - Max Gazzè, Roberto Vecchioni, Mario Biondi e il bluesman inglese John Mayall: questi i primi quattro artisti che si esibiranno a Trento, in ordine di calendario, per la rassegna "Musica d'autore" al via il 21 novembre su iniziativa del Centro S.Chiara. Nella primavera 2014, in date ancora da stabilire, arriveranno sul palcoscenico del teatro auditorium anche Fiorella Mannoia e Carmen Consoli. Altri due concerti sono ancora in fase di definizione.



mercoledì 4 settembre 2013

Buon compleanno cara Carmen!

Auguriamo alla nostra cantantessa una meravigliosa giornata di compleanno, la prima in compagnia del piccolo Carlo Giuseppe, sicuramente il dono più grande che la vita le abbia mai fatto. Auguri Carmen!

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